In attesa del Decreto, il MEF ufficializza la proroga dei
“versamenti” del 16 marzo
Ancora nessuna certezza per i successivi adempimenti
Con comunicato n. 50 pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri (ore 18.40), il MEF annuncia che la proroga relativa alle
scadenze di lunedì 16 marzo 2020 in considerazione della crisi dovuta all’emergenza sanitaria da COVID-19. Il
documento pubblicato sembrerebbe essere stato scritto da una mano “frettolosa” di voler tranquillizzare i contribuenti
interessati dagli adempimenti in scadenza, rinviando poi all’apposita disposizione che verrà inserita nel decreto da
emanarsi nella giornata di oggi.
In effetti, oltre ad essere poco tempestivo, il comunicato non delinea affatto i contorni oggettivi e soggettivi: per capire chi
e quali versamenti saranno sospesi, sarà comunque necessario attendere il testo del decreto.
Il testo del comunicato– Appare anzitutto difficile rintracciare una corrispondenza tra l’oggetto e il contenuto del
documento. Se nel primo infatti il MEF parla, testualmente, di “termini versamenti fiscali 16 marzo”, “nuove scadenze” e
d i “sospensioni”, nel corpo l’argomentazione è differente. In primis, il differimento coinvolgerebbe genericamente i
“termini relativi ai versamenti previsti al 16 marzo”: il venir meno dell’aggettivo “fiscali” non è affatto di poco conto, se si
considera che oltre ad IVA e ritenute, sarebbero in scadenza anche i versamenti relativi alla tassa vidimazione libri
sociali, ai contributi INPS e gestione separata INPS, ai premi INAIL e compagnia bella. Quanto alle “nuove scadenze”,
invece, nulla viene detto, rendendo impossibile fare qualsiasi previsione. Infine, vengono si annunciate nuove
sospensioni e misure fiscali, ma senza fornire, anche in questo caso, alcuna anticipazione sui soggetti interessati.
Le “vecchie” misure per la “Zona Rossa”– Con il precedente Decreto-legge 2.03.2020, n. 9 (pubblicato in GU Serie
Generale n.53 del 02/03/2020), il Governo aveva chiaramente:
Riconosciuto la validità della sospensione ai soli soggetti aventi la residenza, la sede legale o la sede operativa
nei comuni della “zona rossa” (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno,
Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’)
Incluso nella proroga i soli versamenti relativi a: cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione,
avvisi di addebito emessi dagli enti previdenziali ed assicurativi, atti di accertamento esecutivi emessi
dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli; atti di accertamento esecutivi emessi dagli enti locali sia per le
entrate tributarie che per quelle patrimoniali, “rottamazione-ter”, “saldo e stralcio” e diritti camerali;
Delineato l’arco temporale compreso tra il 23 febbraio e il 30 aprile, rinviando tutti i versamenti in scadenza in
tale periodo al 31 maggio 2020.
Alla luce di ciò, non possono che alimentarsi i dubbi su una possibile estensione delle predette disposizioni a livello
nazionale, ma con i relativi limiti previsti.
Inoltre, risulta ora fondamentale capire se le predette disposizioni rimarranno valide per i comuni “Zona Rossa” oppure,
come frequentemente avvenuto nel recente susseguirsi di decreti, le stesse saranno abrogate e sostituite da nuove e
diverse previsioni a livello nazionale.
Le misure annunciate– Proprio ieri nel corso di un’intervista, la sottosegretaria al MEF, Maria Cecilia Guerra, aveva
spiegato che i lavori del Governo si concentravano su due differenti tipologie di sospensione:
La prima, relativa all’Iva, alle ritenute di lavoro dipendente e autonomo e al versamento dei contributi per tutti i
soggetti partita Iva, lavoratori autonomi e imprese «sotto un certo livello di fatturato in via di definizione»;
La seconda, riconosciuta invece alle sole imprese che operano nei settori più colpiti dalla crisi (turismo,
alberghi, spettacolo, cultura), solo relativa alle ritenute e ai contributi per i lavoratori dipendenti, a prescindere da
eventuali soglie di fatturato.
Di tali previsioni non si fa nessun cenno nel comunicato di ieri, lasciando quindi aperti numerosi dubbi su quali tipi di
versamenti verranno effettivamente coinvolti dalla proroga: sull’IVA, quali soglie di fatturato verranno fissate? E per quali
settori di attività opererà la sospensione? Se si tiene conto di quel aggettivo “fiscali” inserito nel titolo, si dovrebbero
ritenere esclusi i versamenti contributivi? Forse l’unica certezza potrebbe riguardare le ritenute.
In sostanza, quanto emerge e che, così come la misura relativa al “Blocco totale” delle attività disposto con DPCM
9.03.2020 ha suscitato numerose polemiche per via della discriminazione di settori considerati indispensabili e non,
anche in questo caso, il comunicato, da interpretare letteralmente e alla luce delle dichiarazioni della Guerra,
lascerebbe già intuire una possibile selezione tra contribuenti che beneficeranno della sospensione e contribuenti che
forse si ritiene non siano stati colpiti dalla crisi – obiettivamente trasversale e multisettoriale. Per tutti, indistintamente,
la scadenza da sospendere rimane ancora fissata alla giornata di lunedì!